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L’officina (Le Officine) del voto per Filippo Mancuso

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L’eccezionale performance elettorale europea di Filippo Mancuso nella Città e nella provincia di Catanzaro è indubbia, tanto da avere suscitato la generale constatazione che ha fatto del capoluogo regionale calabrese “la città più leghista d’Italia”. All’etichetta si deve necessariamente attribuire la qualifica di “giornalistica” non in senso dispregiativo, figuriamoci, ma perché nella sua stringatezza racchiude significati e sfumature diverse che necessitano di approfondimenti specifici e di analisi di contesto.

In linea statistica: se la lista “Lega per Salvini premier” assomma nella Circoscrizione meridionale 331.243 voti corrispondenti alla percentuale del 6,85; se in Calabria la percentuale sale al 9,19 per i 59.062 voti accumulati; se in provincia di Catanzaro questi numeri diventano rispettivamente 14,62 e 16.460; se nelle 92 sezioni della città di Catanzaro i voti risultano 5.041 e il percento è 18,57, tutto si traduce nella progressione geometrica della posizione della lista nella classifica corrispondente: quinta nella Circoscrizione, quinta in regione, terza in provincia, prima in città, superando in gradimento gli altri partiti della coalizione, Fratelli d’Italia nonostante il forte richiamo meloniano, e Forza Italia nonostante la sopra(g)giunta ascendenza governativa regionale. Il crescendo della Lega ha un nome – Filippo – e un cognome -Mancuso – scritti sulle schede delle sezioni cittadine 4.386 volte, in quelle provinciali 12.382.

Sobrio, anche troppo considerati gli usuali toni comunicativi, il commento di Lega Catanzaro incentrato sul risultato provinciale, quel 14,62 per cento che fa di Catanzaro “la seconda provincia più votata nel sud Italia subito dopo Isernia”. “Un ruolo fondamentale – questa l’analisi di Lega Catanzaro – è stato giocato dal candidato Filippo Mancuso, la cui disponibilità e presenza sul territorio sono state eccezionali. Mancuso ha dimostrato una notevole capacità di ascolto e di dialogo con i cittadini, rispondendo alle loro esigenze e preoccupazioni. La sua figura carismatica e la sua competenza hanno sicuramente contribuito a rafforzare la fiducia degli elettori nella Lega”.

“Il successo – continua l’analisi – è stato possibile anche grazie a una squadra eccezionale che ha lavorato in perfetta sinergia. La coordinazione e la strategia adottate dal team sono state efficaci nel comunicare il programma e i valori del partito, riuscendo a coinvolgere e mobilitare un ampio numero di elettori, nonostante il forte astensionismo registrato”.

 

Accanto all’essere “figura carismatica” di Mancuso, accanto alla “notevole capacità di ascolto e di dialogo con i cittadini” e di risposta “alle loro esigenze e preoccupazioni“, in questa “squadra eccezionale” e nell’efficacia della “coordinazione e strategia del team” un ruolo importante l’hanno svolto probabilmente, anzi sicuramente, le “Officine del Sud”, il movimento creato dall’ex consigliere regionale (Forza Italia, presidente del gruppo nella X legislatura) Claudio Parente, presieduto dall’ex assessore comunale (ultima giunta Abramo) Domenico Cavallaro.

“Officine del Sud” non è presente nell’attuale Consiglio comunale catanzarese pur avendo partecipato con propria lista alle ultime comunali (2022) nella coalizione a sostegno di Talerico sindaco, superando con il proprio primo eletto Lorenzo Costa (circa 600 voti) il quorum necessario all’elezione, eventualità non concretizzata per il meccanismo premiale in favore del terzo sindaco perdente. Officine del Sud dall’atto della costituzione (2016) ha sempre partecipato alle tornate elettorali prossimali con risultati riscontrabili: alle comunali 2017 elesse due consiglieri, alle provinciali 2018 uno. Il movimento era presente, sia pure non con proprio simbolo, alle ultime regionali (2021): Silvia Parente, figlia di Claudio, è risultata, dopo le intricate dispute giudiziarie sui seggi azzurri, la prima dei non eletti di Forza Italia nella Circoscrizione centro: quasi 6.000 voti nella circoscrizione, circa 1.900 nel capoluogo.

È utile ripercorrere la storia di “Officine” perché il movimento ispirato da Parente ha incontrato sulla sua strada la Lega di Salvini stringendo accordi e mostrando reciproci apprezzamenti. Lo si deduce, anche, dalla dichiarazione resa da Mancuso dopo l’incontro con Salvini alle “Fornaci” del 30 maggio: “Ho chiesto, d’accordo con il movimento Officine del Sud, all’on. Durigon e al ministro Salvini uno specifico impegno per affrontare la questione della strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza (‘la strada che non c’è’) che, passando per l’entroterra Reventino-Savuto coinvolge una ventina di Comuni”.

Ma ancor prima, e con l’ufficialità che solo i patti sottoscritti possono attestare, già a novembre 2023 Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, proconsole di Salvini al Sud e Domenico Cavallaro avevano firmato il patto federativo tra Lega e Officine del Sud. Lo stesso Cavallaro in un’intervista resa pochi giorni dopo a Catanzaro Informa affermava: “Il nostro riferimento sarà il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, già collega assessore al comune di Catanzaro, con il quale siamo certi di poter condividere progetti comuni”.

Insomma, sia dal punto di vista algebrico che politico, la continuità tra “Officine del Sud” di Parente e Lega di Mancuso è evidente ed esibita. Anche sul tema spinoso dell’autonomia differenziata le posizioni concordano: Mancuso ha dichiarato più volte che la riforma può essere un’opportunità per il Sud purché si diano al Mezzogiorno le rassicurazioni richieste. In linea con la risoluzione approvata nell’ultima assemblea regionale da Officine di “accettare e volersi misurare nella sfida del federalismo”.


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Mancuso: «A Salvini ho chiesto impegno per i tirocinanti e per la strada del Medio Savuto»

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“L’entusiasmo con cui è stato accolto Matteo Salvini a Catanzaro è dovuto alla leadership della Lega, in grado di coniugare tradizione e innovazione in chiave unitaria, ma anche al fatto che Salvini è il ministro che, come mai prima, ha destinato alla Calabria ingenti risorse per le infrastrutture e che, con il Ponte sullo Stretto, consentirà a questa parte del Mezzogiorno di mettere a valore la sua posizione strategica nelle politiche euromediterranee”. Così Filippo Mancuso, candidato (Lega) all’Europarlamento nella circoscrizione Sud, a margine dell’incontro con il ministro Salvini nella sala affollata del Centro commerciale “Le Fornaci” di Catanzaro. “Al sottosegretario al Lavoro on Claudio Durigon – sottolinea Mancuso – ho espressamente chiesto l’impegno per i circa 4mila tirocinanti occupati in percorsi di inclusione sociale negli enti calabresi. Occorre togliere dalla precarietà migliaia di persone che hanno diritto a progettare le proprie vite in serenità. Ho inoltre chiesto, d’accordo con il movimento Officine del Sud, all’on. Durigon e al ministro Salvini uno specifico impegno per affrontare la questione della strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza (‘La Strada che non c’è’), che, passando per l’entroterra (Reventino-Savuto) coinvolge una ventina di Comuni. Un’infrastruttura scandalosamente incompiuta di cui si discute da decenni e che, una volta realizzata, consentirà alle comunità di quell’area di mettere a valore le proprie potenzialità economiche e di natura e cultura”.

 

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Mancuso: a Salvini chiediamo un impegno per la “Strada che non c’è”

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“Al ministro Salvini, che sta dimostrando verso la Calabria un’attenzione mai vista prima, chiederemo, assieme al movimento ‘Officine del Sud’ che con la Lega ha siglato l’anno scorso un patto federativo, uno specifico impegno per affrontare la questione della cosiddetta ‘Strada che non c’è’, ossia l’infrastruttura di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza passando per l’entroterra (Reventino-Savuto) nell’area centrale della Calabria”. Lo dice Filippo Mancuso, candidato della Lega all’Europarlamento nella circoscrizione Sud, in riferimento all’incontro che l’on. Salvini terrà a Catanzaro (nella sala del centro commerciale “Le Fornaci”) giovedì 30 maggio.  “L’opera, che dovrebbe collegare le province di Catanzaro e Cosenza passando per circa venti comuni dell’entroterra e i cui primi cantieri risalgono agli Anni ’90, è il simbolo emblematico – sottolinea Mancuso – dei ritardi di sviluppo di questa parte del Mezzogiorno, ma anche del disinteresse, di tanti Governi nazionali e regionali del passato, verso il deficit infrastrutturale che condiziona negativamente ogni progettualità di modernizzazione della Calabria. La strada del Medio-Savuto a scorrimento veloce, togliendo dall’isolamento un’area ricca di potenzialità economiche e di natura e cultura finora purtroppo inespresse, ridarebbe slancio a un territorio e a comunità oggi costrette a subire spopolamento, sottosviluppo e povertà”. Infine: “L’auspicio è che, dopo gli innumerevoli appelli che le popolazioni e le loro rappresentanze hanno, nel corso dei decenni, rivolto invano a Prefetti, Istituzioni pubbliche di ogni livello e persino al Presidente della Repubblica, si riesca, grazie all’intervento di un ministro del fare come Matteo Salvini, a dare una svolta a un’infrastruttura scandalosamente irrisolta”.


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Filippo Mancuso rieletto Presidente del Consiglio regionale, le congratulazioni di Lorenzo Costa

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La rielezione di Filippo Mancuso a presidente del Consiglio regionale rappresenta il riconoscimento dell’egregio lavoro svolto da una delicata e complessa postazione, in questa prima metà di legislatura, e un’iniezione di fiducia importante guardando al completamento del mandato istituzionale.

Il Movimento Officine del Sud – presieduto da Domenico Cavallaro, già assessore al Comune di Catanzaro – è stato e continuerà a stare vicino all’on. Mancuso, avendo individuato nella sua persona e nella sua figura politica un indiscutibile riferimento, per Catanzaro e per tutta la Calabria, per la comunanza di idee e di visioni per lo sviluppo del territorio.

Non a caso, negli scorsi mesi abbiamo stretto un patto federativo con Lega Salvini Premier – alla presenza dello stesso Ministro e del Sottosegretario Durigon – che ha suggellato un cammino ed un impegno condiviso con riguardo ai grandi interventi strategici che interessano la Calabria, a partire dagli investimenti infrastrutturali programmati dal Governo nazionale a beneficio della regione, e con la volontà di esercitare anche una funzione di garanzia e di controllo in merito all’autonomia differenziata e ai possibili impatti locali.

Su questi temi, siamo certi che il Presidente Mancuso saprà essere un interlocutore coerente, equilibrato e leale, come ha già dimostrato nel primo tempo alla guida dell’Assemblea regionale, non guardando alle appartenenze e agli schieramenti, ma al bene della comunità nel suo complesso.

Officine del Sud sarà dalla sua parte, a sostegno di questo difficile compito, portando in dote il proprio bagaglio di uomini e di donne, militanti ed eletti nei diversi consessi territoriali, pronti a spendersi anche per le prossime sfide.

 Lorenzo Costa, già consigliere comunale di Catanzaro e coordinatore provinciale di Officine del Sud.


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Superstrada Medio Savuto, Minasi: sottoporrò la questione al ministro Salvini

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La senatrice della Lega: è una delle grandi incompiute della Calabria, speriamo di dare una risposta alla popolazione

LAMEZIA TERME «La superstrada Medio-Savuto è una delle più grandi incompiute della Calabria. L’arteria dovrebbe collegare le province di Catanzaro e Cosenza passando per circa 20 comuni dell’entroterra – Tiriolo, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Decollatura, Soveria Mannelli e tutti gli altri che si trovano sulla direttrice che collega la statale 280, nei pressi di Marcellinara, con l’autostrada A2 tra Altilia e Rogliano – ma i lavori, iniziati addirittura negli anni 80, sono fermi ormai da tempo immemore: ad oggi è stato realizzato solo un piccolo tratto che da Soveria Mannelli arriva alla stazione di Serrastretta. Su input del movimento “Officine del Sud”, mi sto ora interessando personalmente al problema. Ho raccolto le istanze del territorio e materiale utile da sottoporre agli uffici del Ministero, per conoscere con esattezza la situazione, e spero di poter dare risposte al più presto». La Senatrice della Lega, Tilde Minasi, interviene con una nota sulla questione riguardante un’Infrastruttura fondamentale per l’area centrale della Calabria, che, in assenza dell’opera, vive una situazione di isolamento.  «La mancata realizzazione della strada – afferma la Senatrice – ha causato un fortissimo spopolamento nei Comuni interessati, compromettendo iniziative imprenditoriali anche importanti, impossibili dinanzi a una situazione viaria che non consente, in alcuni tratti, neanche il passaggio di camion. Non appena avrò un quadro più chiaro dal Ministero investirò del problema direttamente il Ministro Salvini che sta dimostrando quanto ha a cuore la Calabria in termini di infrastrutture, dal ponte sullo Stretto alla SS 106 jonica, all’Alta velocità ferroviaria, al completamento della Trasversale delle Serre, e così via dicendo, e sono certa che farà di tutto per individuare le risorse e intervenire, anche perché la Lega ha preso un impegno formale con il Movimento Officine del Sud nel patto federativo siglato con il Sottosegretario Durigon. Avevo peraltro già partecipato alle vicende relative a questa strada – continua Minasi – quando, da consigliera regionale, il mio collega ed amico Claudio Parente, poi fondatore e presidente del Movimento Officine del Sud, come Presidente della Commissione Fondi Europei riuscì ad individuare risorse per 100 milioni di euro, inseriti nel Piano per il Sud, che permisero di completare il secondo lotto e disporre di 22 milioni per i lavori propedeutici al collegamento con la statale 280, per la quale serviva un finanziamento finale di circa 300 milioni di euro.  Finanziamento evidentemente mai reperito – conclude la Senatrice – ed è da qui che ripartirò per trovare una soluzione definitiva».  

Fonte: Corriere della Calabria


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Regionalismo differenziato, la battaglia all’ultimo miglio: la perequazione

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Le polemiche scatenate dal disegno di legge Calderoli sulla autonomia differenziata inducono il nostro Movimento a prendere una posizione e a partecipare al dibattito politico, in coerenza con gli impegni statutari e con quanto sostenuto nelle numerose iniziative pubbliche, soprattutto ante-pandemia, e pubblicato in tutti questi anni. Per le problematiche del Mezzogiorno d’Italia, in generale, e della Calabria in particolare, non abbiamo mai fatto ricorso ad un meriodionalismo sterile, fatto di promesse, impegni, proposte senza alcuna connessione sia logica che sostanziale ma ammantate da paroloni come Masterplan, zone franche, banche del Sud per finire nell’immancabile (per ogni cosa) Piano Marshall, ma siamo partiti da progetti organici che tengano conto della vocazione del territorio, facendo tesoro degli errori del passato, senza lamenti, auto commiserazioni o vocazioni a farci mettere sotto tutela, fornendo cosi l’alibi migliore a chi vorrebbe relegare il Sud ai confini dell’Europa. Ma, per tutto questo, la battaglia della vita era ed è rappresentata dalle conseguenze che apporterà il Regionalismo differenziato che, per quanto asimmetrico, segnerà il futuro delle Regioni del Sud. Per questo tema soci, simpatizzanti e i fondatori del Movimento Officine del Sud, che negli anni hanno presenziato in assemblee comunali, provinciali e regionali, hanno portato avanti la sfida del federalismo razionale e responsabile chiedendo l’autonomia della Calabria nelle materie dei beni culturali e paesaggistici, dell’ambiente e dell’energia rinnovabile, della protezione civile e della rigenerazione urbana, della tutela della salute, del turismo, dell’agricoltura nei rapporti con l’Unione Europea ma alla condizione che tali autonomie dovessero essere richieste con legge del Consiglio Regionale, da sottoporre successivamente all’approvazione diretta dei due rami del Parlamento. Questo per superare la fase della trattativa preliminare Regione-Governo, prevista negli altri progetti di legge, dando cosi forza ed autorevolezza al Consiglio regionale che sarebbe diventato protagonista assoluto della fase decisiva per il futuro della Regione. Ritenevamo questo passaggio, previsto dall’art.121, secondo comma della Costituzione, la via maestra di un segnale originale, forte e coraggioso che potesse essere da esempio anche per le altre regioni del Sud. Orbene questo aspetto è stato oggi superato dal ddl Calderoli che prevede la discussione e votazione del testo nelle due Camere. Ma non era certamente solo questo il contenuto del documento, che poi è stato presentato come mozione a firma del Presidente del Movimento, nella sua qualità di Consigliere regionale, di seguito trasportato in una risoluzione presentata in Consiglio regionale ed approvata all’unanimità (Risoluzione n.1/2019)

 

Nella mozione l’autonomia differenziata veniva condizionata anche alla preventiva individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, alla determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, con il superamento della spesa storica, tutte cose riportate nel ddl Calderoli. Per cui crediamo che sia stia aprendo una grande possibilità per la classe dirigente del Sud, almeno quella impegnata a costruire una società del fare e non a cavalcare polemiche strumentali considerato che, paradossalmente, chi oggi critica in modo aspro il ddl Calderoli dimentica da dove è partito il processo dell’autonomia differenziata (Governo Amato, 2001), cosi come il ddl oggi in itinere migliora anche il disegno di legge Boccia (2019) e quello Gelmini (2022) che non ebbero certo le opposizioni che oggi si registrano anche da quei Governatori di sinistra che si erano dichiarati a favore dell’autonomia differenziata. Rimane solo l’ultima battaglia, campale, per dire che si è realmente compiuto quanto previsto dalla Costituzione: la perequazione, le sue regole e il suo finanziamento per permettere alle regioni del Sud di partire alla pari. Su questo tema si misurerà in concreto la forza della classe politica meridionale, che dovrà superare anche le barriere ideologiche o partitiche per permettere ad ogni regione di colmare i deficit infrastrutturali e dei servizi. Ed è proprio su questo argomento che il Movimento Officine del Sud si concentrerà nell’Assemblea regionale del 25 e del 26 maggio con il supporto di esperti in materia e, si spera, con la presenza del Ministro Calderoli. Questo vuol dire accettare la sfida del federalismo e non certo condividere qualcosa che possa indebolire o spaccare il Paese. Perché, alla tutela di questo, non dimentichiamolo, due personalità come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ci danno ampie garanzie.

 

Coordinatore regionale Movimento Officine del Sud


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Autonomia differenziata: sfida democratica per un regionalismo solidale

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Qualche mese fa, il Movimento Officine del Sud aveva espresso il timore che il disegno di legge sull’autonomia differenziata, all’epoca apparso nella Nota Aggiuntiva al Documento di Economia e Finanza 2021, presentato nel collegato alla legge di Bilancio, venisse approvato, senza neppure passare in Parlamento, con tutte le conseguenze nefaste per le diseguaglianze che avrebbe prodotto. Sventato il pericolo, la stessa perplessità si ripropone oggi, alla vigilia di scadenze elettorali, amministrative (in questa fase) e politiche fra qualche mese.
In particolare, con la legge quadro predisposta dalla Ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, si rispolvera il criterio della spesa storica, per stabilire la ripartizione delle risorse, anche se la stessa legge persegue l’obiettivo di garantire in tutte le regioni i Livelli essenziali di prestazioni (Lep), al fine di assicurare uguali diritti a tutti i cittadini. Ci si chiede, a tal proposito, in che modo questo potrà accadere se le Regioni del Mezzogiorno hanno un PIL pro capite inferiore del 75% rispetto alla media europea, mentre le regioni del nord rivendicano di trattenere il loro gettito fiscale per finanziare i loro servizi. Perché, ancora oggi, non si definiscono i livelli essenziali delle prestazioni e non si stabilisce il fondo perequativo per permettere di raggiungere un livello uniforme dei servizi in tutta Italia? Ed ancora, perché non vengono definite prima le materie che devono rimanere di pertinenza statale (vedi scuola, trasporti ecc) per poi stabilire accordi con le singole Regioni sulle materie di cui chiede l’autonomia? Siamo sicuri che trattando singolarmente con le realtà regionali, non sorgerebbero problemi irrisolvibili legati a confini o a specificità territoriali assimilabili? Bisogna, inoltre, capire il motivo per il quale i fondi del PNRR non vengono, prioritariamente, assegnati per la perequazione infrastrutturale delle regioni del Sud Italia e perché i fondi strutturali vengono spesso utilizzati in sostituzione di quelli ordinari, togliendo così ulteriori risorse alle Regioni meridionali.
Come si evince, sono tanti gli interrogativi non chiariti dalla bozza della legge quadro che si vorrebbe far approvare in Parlamento, senza nemmeno la possibilità di essere emendata. Così facendo, i diritti delle regioni del Sud, legati alle risorse che il territorio produce, saranno sempre inferiori rispetto a quelli delle regioni del Nord, dove la concentrazione dei redditi elevati porta ad avere alte entrate tributarie che permettono servizi più efficienti nel campo assistenziale, scolastico, infrastrutturale. L’autonomia differenziata, cosi intesa, oltre a violare la Costituzione, rischia di mettere in discussione l’unità della Repubblica che, dopo 160 anni, non è riuscita ad arrivare all’unificazione economica. Ma se, in attuazione dell’art. 116 della Costituzione, la riforma delle Autonomie non è più rinviabile, perché non ripartire dai contenuti della Risoluzione del Consiglio regionale della Calabria del gennaio 2019, con la quale il Consiglio regionale dava impulso ad una iniziativa legislativa da presentare direttamente alle Camere, finalizzata ad un “regionalismo solidale”, nonché a promuovere una Conferenza degli Uffici di Presidenza dei Consigli regionali di Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, al fine di perseguire ogni migliore convergenza tra le Regioni del Meridione? Sarebbe una sfida democratica e coraggiosa, a dimostrazione del fatto che il Sud Italia non ha paura dell’Autonomia differenziata, né tantomeno intende nascondersi con battaglie di retroguardia. Si avrebbe modo, invece, di dimostrare come il Mezzogiorno sia la più grande risorsa dell’Italia.

Lorenzo Costa


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Catanzaro, “Officine del Sud”: soddisfatto del voto per il polo moderato

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Il portavoce del Movimento Pilato commenta l’esito del primo turno: un ottimo risultato

«Il consiglio direttivo del Movimento Officine del Sud, riunitosi per l’analisi del voto del 12 giugno, ha espresso soddisfazione per aver contribuito, in modo significativo, insieme alle liste di partito ed alle liste civiche presentate dall’avvocato Antonello Talerico, all’ottimo risultato del polo moderato». Lo afferma il portavoce del movimento “Officine del Sud”, Raffaele Pilato. «Considerate le numerose anomalie riscontrate durante gli scrutini – spiega Pilato – si è in attesa del riconteggio, dove si spera di recuperare i pochi voti sufficienti (10) per l’assegnazione diretta di un ulteriore seggio alla coalizione. Ciò permetterebbe di liberare il seggio del Movimento, occupato attualmente dal candidato a sindaco Antonello Talerico. Per il Movimento, ulteriore gratificazione è rappresentata dal fatto di aver al suo interno i candidati tra i più votati dell’intera coalizione (Lorenzo Costa primo con 555 voti e Ferruccio Cristallo terzo con 313 voti) e, soprattutto, per aver avuto la conferma che l’area moderata potrà trovare sempre più spazi, nel futuro della politica nazionale, grazie all’azione ed al supporto di movimenti e liste civiche, in alternativa ad un bipopulismo che sta portando danni economici e sociali anche per le future generazioni. Il Movimento Officine del Sud, non legato a ideologie o a schieramenti partitici, essendo costituito da iscritti e simpatizzanti che sposano la qualità e la fattibilità dei progetti e, prima ancora, l’affidabilità politica di chi li propone, auspica che il futuro sindaco della città di Catanzaro sappia da subito affrontare e seguire con determinazione le procedure di attuazione del disegno di legge sull’autonomia differenziata, di prossima approvazione, al fine – prosegue il portavoce di “Officine del Sud” – di scongiurare gli effetti nefasti dovuti ad una assegnazione di risorse finanziarie legate ancora al parametro della spesa storica delle Regioni. Tali risorse economiche, da destinare a servizi essenziali come sanità, assistenza, istruzione, trasporto pubblico locale ed altro, per assicurare quel livello minimo di prestazioni essenziali, oggi relegano la città di Catanzaro agli ultimi posti di ogni graduatoria. Tematiche che ogni candidato a sindaco ha richiamato nei suoi programmi elettorali ma che non potranno mai trovare attuazione con il sistema di finanziamento vigente, nemmeno sperando nei fondi del tanto reclamato Pnrr, non avendo i Comuni nessuna struttura tecnica in grado di soddisfare la tempistica prevista dalla normativa europea. Per cui, la vera e unica battaglia rimane sempre quella della perequazione fiscale ed infrastrutturale, dopo aver definito i livelli essenziali delle prestazioni, che lo stato deve assicurare alle regioni e quindi alle città del sud Italia e non permettere alle regioni del nord di trattenere il loro gettito fiscale da destinare solo ai loro servizi, ben sapendo che il gettito dei tributi maturati sul nostro territorio regionale è tale da non assicurare nemmeno gli standard attuali, per quanto insufficienti e di pessima qualità. Per questa battaglia storica del Movimento – conclude Pilato – sono già in cantiere diverse iniziative, a partire dal mese di settembre, in continuità con i lavori fatti negli ultimi cinque anni, i cui risultati sono stati poi contemplati in una risoluzione del Consiglio Regionale della Calabria, presieduto dall’onorevole Nicola Irto, approvata all’unanimità, per una iniziativa legislativa che avrebbe visto coinvolto in modo diretto il popolo calabrese nelle modalità di scelta e distribuzione delle risorse, delle materie assegnate alla nostra Regione».

Fonte: corrieredellacalabria.it


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Amministrative Catanzaro, presentata la lista di “Officine del Sud”

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Alla presenza del candidato a Sindaco Antonello Talerico è stata presentata la lista del Movimento Officine del Sud. Ad un folto pubblico sono state rappresentate le idee e gli obiettivi che il Movimento ha proposto per il Governo della città di Catanzaro, fatte proprie nel programma del futuro Sindaco scelto dal Movimento per le competenze e per l’autorevolezza con cui ha deciso di affrontare i problemi atavici della città capoluogo, rinunciando a posizioni professionali e politiche molto più comode.
Durante la presentazione è stato rimarcato come la vittoria della coalizione con candidato a Sindaco l’avvocato Talerico avrebbe di colpo l’effetto di un quasi totale cambiamento della classe dirigente politica, almeno per quanto riguarda la maggioranza del futuro consiglio comunale; classe dirigente che dovrà essere individuata sulla qualità e meritocrazia per creare vero sviluppo monitorando ed accelerando la capacità di spesa anche grazie ai finanziamenti europei e del PNRR.
Il Movimento Officine del Sud è certo di ripetere anche in questa tornata elettorale i successi ottenuti sia nelle passate amministrative che nelle elezioni che in passato hanno riguardato la Provincia di Catanzaro ed il Consiglio Regionale della Calabria dove fu rappresentato come Casa delle Libertà di cui il Movimento è titolare del nome e del simbolo.
Nel suo intervento il candidato a sindaco Talerico ha presentato diversi punti del suo programma politico svariando dal problema della depurazione alla realizzazione dei parcheggi per il centro storico e per Catanzaro Lido. Dalla risoluzione delle problematiche che bloccano il decollo del porto di Catanzaro Lido da utilizzare anche come volano per il turismo sulle tratte con la Grecia e Malta. Dalla riorganizzazione della macchina burocratica comunale alla task force per affrontare i problemi più difficili. L’intervento si è concluso con l’annuncio della grande convention della coalizione prevista per lunedì 30 maggio.

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Comunali, il movimento ‘Officine del Sud’ appoggerà Antonello Talerico

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Il 28 aprile si è tenuta l’Assemblea regionale del Movimento Officine del Sud, presieduto da Gaspare Aiello, convocata per discutere diversi temi, tra i quali: la discussione sul bilancio di esercizio; le iniziative in programma nell’anno 2022, dopo i due anni di pandemia che hanno frenato le attività in presenza; la prossima tornata delle elezioni amministrative che vedono coinvolti numerosi comuni della Calabria ed in primis il Comune capoluogo Catanzaro.

In merito a questo Comune, il Consiglio Direttivo ha illustrato all’Assemblea lo stato delle interlocuzioni che si sono susseguite grazie al lavoro di Lorenzo Costa, capogruppo del Movimento in Consiglio Comunale e Domenico Cavallaro, Assessore dello stesso Comune, delegati alle trattative per individuare il candidato a sindaco e la coalizione che meglio rispecchiano le politiche del MOS.

Dopo l’intervento dei Presidenti dei Circoli e la discussione tra i soci, l’Assemblea, a norma di statuto, ha deliberato la partecipazione del Movimento alle elezioni del Consiglio Comunale di Catanzaro del 12 giugno 2022 ed ha approvato la proposta del Consiglio Direttivo che ha individuato nella candidatura a Sindaco dell’Avv. Antonello Talerico la figura politica e il progetto amministrativo più coerente per un futuro migliore della città di Catanzaro.

Le richieste di candidatura già pervenute saranno vagliate dal Consiglio Direttivo a cui il Presidente Aiello ha dato mandato, per la città di Catanzaro, per espletare ogni atto finalizzato alla definizione della lista ed alla sua presentazione mentre, per i Comuni dove il Movimento non presenterà una propria lista, i soci che intendono candidarsi in liste civiche dovranno avere la preventiva autorizzazione.

Su proposta del Presidente, l’Assemblea, all’unanimità, ha cooptato nel Consiglio Direttivo, composto da Cosimo Caridi, Giuseppe Barberi e Raffaele Pilato, il dottore Domenico Cavallaro, vicino al Movimento sin dalla sua fondazione contribuendo, con impegno ed entusiasmo, alla sua crescita. Il ruolo di Portavoce è stato affidato a Raffaele Pilato al quale abbiamo posto alcune domande.